2 Agosto 2025

Come abbassare il respiro alto: esercizi pratici

Come abbassare il respiro alto: esercizi pratici

Chi non ha mai sentito la sensazione di avere il “fiato corto” o di respirare solo con la parte alta del petto? Succede a tutti, soprattutto nei momenti di stress o tensione, ma pochi sanno davvero cosa significa respirare “alto” e, soprattutto, come abbassare questo respiro per ritrovare calma, energia e benessere. Se anche tu ti accorgi spesso di riempire solo le spalle d’aria, o senti che il respiro rimane “bloccato” nella gola, questo articolo è pensato per te. Scoprirai perché tendiamo a respirare così, quali conseguenze può avere questa abitudine e, soprattutto, come invertire la rotta con esercizi pratici e semplici da inserire nella routine quotidiana.

Perché il respiro si alza?

Quando si parla di “respiro alto” si fa riferimento a una respirazione superficiale, prevalentemente toracica, dove l’aria non scende mai davvero in profondità nei polmoni. Molto spesso, la causa principale è lo stress: il nostro corpo, percependo una minaccia anche solo psicologica, attiva la risposta “lotta o fuggi” e, tra i vari effetti, il diaframma si irrigidisce. Ci abituiamo a respirare rapidamente e solo con la parte alta del petto, senza coinvolgere l’addome.

Anche una postura scorretta, troppe ore seduti davanti al computer, o semplicemente la mancanza di consapevolezza del respiro possono portare a questo schema. A lungo andare, però, il respiro alto può aumentare la sensazione di ansia, affaticare i muscoli del collo e delle spalle, e ridurre la nostra energia complessiva.

I benefici di un respiro “basso”

Riappropriarsi di un respiro profondo e addominale ha benefici tangibili. Quando il diaframma torna a muoversi liberamente, il corpo si rilassa, la mente si calma e il sistema nervoso si riequilibra. Anche la postura migliora, così come la qualità del sonno e la capacità di gestire lo stress. Non serve essere yogi o esperti di meditazione: tutti possono riscoprire una respirazione naturale e “bassa” con un po’ di allenamento e costanza.

Riconoscere il proprio respiro

Il primo passo è accorgersi di come si respira, senza giudizio. Basta sedersi comodi, chiudere gli occhi e ascoltare il ritmo del proprio respiro. Dove lo senti di più? Si muove il petto o l’addome? Le spalle si alzano a ogni inspirazione? Spesso, la semplice osservazione è già un ottimo punto di partenza per riportare l’attenzione a questa funzione così fondamentale, ma così trascurata nella quotidianità.

Esercizi pratici per abbassare il respiro

Il segreto per “abbassare” il respiro è allenarsi con costanza, preferibilmente ogni giorno, anche solo per qualche minuto. Uno degli esercizi più efficaci è la respirazione diaframmatica. Sdraiati sulla schiena, magari con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati a terra. Metti una mano sull’addome e una sul petto. Prova a inspirare dal naso, cercando di gonfiare solo la pancia mentre il petto rimane fermo. Espira lentamente dalla bocca, sgonfiando la pancia. All’inizio potresti sentire un po’ di rigidità, ma piano piano il diaframma si scioglierà e il respiro scenderà in profondità in modo sempre più naturale.

Se preferisci restare seduto, puoi provare la stessa tecnica sedendoti su una sedia con la schiena dritta e i piedi ben appoggiati a terra. Ancora una volta, metti una mano sull’addome e porta l’attenzione alla zona sotto l’ombelico. Con ogni inspirazione cerca di far salire la mano, mentre il petto rimane il più possibile fermo. All’espirazione, senti l’addome che si sgonfia.

Un altro esercizio interessante è la respirazione con la “pausa”. Dopo aver inspirato profondamente dal naso, prova a trattenere il respiro per un paio di secondi, poi espira molto lentamente. Questo aiuta a rilassare il diaframma e a rallentare il ritmo respiratorio, portando quasi immediatamente una sensazione di maggiore calma.

Chi ama il movimento può integrare la respirazione addominale in una camminata lenta e consapevole. Mentre cammini, prova a sincronizzare il passo con il respiro: inspira contando fino a tre passi, poi espira contando fino a tre. Anche questo esercizio, apparentemente semplice, permette di “scendere” con il respiro e di renderlo più profondo e regolare.

Come rendere questi esercizi un’abitudine

Il vero trucco per abbassare il respiro è la costanza. Scegli uno o più esercizi che senti congeniali e praticali ogni giorno, magari al mattino appena sveglio, oppure la sera prima di andare a dormire. Anche qualche minuto può fare la differenza, soprattutto se fatto con attenzione e ascolto. Nel tempo, ti accorgerai che il respiro alto diventerà sempre più raro e che anche nei momenti di tensione sarà più facile ritrovare la calma semplicemente respirando in profondità.

Un piccolo suggerimento: puoi ricordarti di “abbassare il respiro” ogni volta che senti arrivare una tensione, o anche solo durante una pausa dal lavoro. All’inizio potresti dovertelo ricordare apposta, ma con un po’ di pratica questa consapevolezza diventerà parte naturale della tua giornata.

Quando chiedere aiuto

Se ti accorgi che il respiro alto persiste nonostante gli esercizi, o se senti spesso una sensazione di oppressione, non esitare a confrontarti con un professionista. A volte possono esserci fattori fisici o emotivi più profondi che richiedono un supporto specifico, come ansia e stress. Prendersi cura del proprio respiro è un atto di ascolto e rispetto verso se stessi.

Piacere,
Francesco

L’unica guida in un percorso di respirazione è il respiro stesso, io non sono il tuo guru. Mi piace pensarmi più come un compagno di viaggio, uno di quelli su cui sai di poter sempre contare lungo il tragitto.