Chiunque si sia avvicinato al mondo del benessere o della biohacking avrà sentito nominare almeno una volta Wim Hof, il “The Iceman”. Un personaggio fuori dal comune, noto per le sue imprese al limite dell’umano: immersioni in acque gelide, scalate a torso nudo su montagne innevate, maratone nel deserto senza bere acqua. Ma più che le sue imprese, è il metodo Wim Hof ad aver catturato l’attenzione di migliaia di persone, medici inclusi.
Il suo protocollo si basa su tre pilastri: respirazione, esposizione al freddo e mindset. A prima vista potrebbe sembrare una trovata new age, ma dietro ci sono studi scientifici che ne validano (almeno in parte) i benefici. E non mancano le critiche.
I benefici del metodo Wim Hof: cosa dice davvero la scienza?
Partiamo dal punto forte: la respirazione. La pratica prevede una sequenza di respiri profondi seguiti da ritenzione, il tutto in cicli ripetuti. Sembra semplice, ma i cambiamenti fisiologici che avvengono durante questi esercizi sono profondi. Diversi studi, tra cui uno pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), mostrano che questo tipo di respirazione può influenzare il sistema nervoso autonomo, aumentando la produzione di adrenalina e diminuendo l’infiammazione.
È stato dimostrato che i praticanti del metodo Wim Hof riescono a modulare la risposta immunitaria in maniera insolita: ad esempio, riescono a ridurre i sintomi indotti artificialmente da tossine batteriche. Questo ha lasciato a bocca aperta molti ricercatori, visto che si pensava che il sistema nervoso autonomo non potesse essere influenzato volontariamente.
Anche l’esposizione controllata al freddo sembra avere effetti interessanti. Aumenta la produzione di mitocondri (le centrali energetiche delle nostre cellule), migliora la circolazione periferica e attiva il cosiddetto grasso bruno, un tipo di tessuto adiposo che brucia calorie per produrre calore. C’è chi afferma anche che migliorerebbe la tolleranza allo stress, la qualità del sonno e persino l’umore, grazie al rilascio di endorfine.
Infine, la componente mentale. Molti praticanti parlano di una sensazione di centratura, chiarezza e forza interiore. È difficile misurare questi effetti in laboratorio, ma non è da escludere che la combinazione di respirazione, freddo e disciplina generi una forma di resilienza psicologica autentica.
Ma è tutto oro quel che ghiaccia?
Non proprio. Se da un lato ci sono benefici documentati, dall’altro è giusto parlare anche delle controindicazioni. Il metodo Wim Hof non è per tutti, e praticarlo in modo superficiale può essere rischioso.
La respirazione iperventilata, ad esempio, può causare vertigini, formicolii e perdita di coscienza. È fondamentale praticarla in un ambiente sicuro, mai in acqua: ci sono stati casi documentati di annegamento causati da blackout durante la ritenzione del respiro.
Anche l’esposizione al freddo può essere pericolosa, soprattutto per chi ha problemi cardiovascolari, pressione alta o patologie respiratorie. L’idea di restare in una vasca piena di ghiaccio può sembrare affascinante, ma per alcuni può innescare risposte estreme del sistema cardiaco.
Un’altra critica riguarda la mancanza di formazione strutturata. Il metodo ha avuto un’enorme diffusione online e molti iniziano a praticarlo senza alcuna supervisione. Questo porta inevitabilmente a interpretazioni errate, semplificazioni pericolose e, talvolta, incidenti.
Infine, c’è chi accusa Wim Hof di essere più un abile comunicatore che un vero scienziato. È vero: la personalità carismatica e l’approccio molto “show” del metodo possono far storcere il naso a chi cerca rigore accademico. Tuttavia, bisogna ammettere che ha avuto il merito di portare l’attenzione pubblica su pratiche respiratorie e sull’importanza della gestione dello stress fisiologico.
Se vuoi maggiori informazioni su questo metodo o vuoi provarlo in tutta sicurezza, puoi contattarmi: sono un istruttore Wim Hof certificato!
Vale la pena provare?
Se sei curioso e in buone condizioni di salute, il metodo Wim Hof può essere una esperienza trasformativa. I benefici esistono, ma vanno conquistati con rispetto e consapevolezza. Non è una scorciatoia per diventare superuomini, ma può aiutare a riscoprire risorse interiori dimenticate, a patto di non prenderlo alla leggera.
Come in ogni cosa che riguarda corpo e mente, ascoltarsi resta il miglior consiglio possibile.